13/10/2016

Intervista a Ersilia Troiano, Presidente Associazione Nazionale Dietisti

I cambiamenti repentini sono una caratteristica dei nostri tempi; le abitudini alimentari, anche grazie alla maggiore disponibilità di cibo almeno nei Paesi occidentali, sono cambiate ed eventualmente quali sono le conseguenze?

Molto è cambiato in campo alimentare anche perché l’alimentazione ha acquisito un’importanza fondamentale per il benessere psicofisico e non solo. Negli ultimi cinquant’anni si è verificata una “transizione epidemiologica”, cioè un radicale cambiamento della distribuzione e dei determinanti degli stati di salute e malattia dei popoli. Indipendentemente dal livello di sviluppo economico delle Nazioni, le patologie cardiovascolari (48%), i tumori (21%), le patologie respiratorie croniche (12%) ed il diabete (3%) rappresentano le principali cause di morte e disabilità, una significativa percentuale delle quali largamente prevenibili sopravvenute prima dei 60 anni. Alla base della quasi totalità delle patologie croniche ci sono fattori di rischio modificabili: dieta scorretta e ipercalorica, mancanza di attività fisica, consumo di tabacco a cui sono correlati fattori di rischio intermedi come ipertensione, iperglicemia e iperlipidemie, in particolare a carico della frazione LDL del colesterolo. La disponibilità di alimenti sicuri, eterogenei e in quantità sufficienti previene la malnutrizione e riduce il rischio di contrarre malattie croniche.

In questo contesto che ruolo ha la dieta mediterranea?

Per promuovere la salute la dieta mediterranea è supportata da un crescente corpo di evidenza scientifica; l’aderenza a questo modello alimentare può ridurre il rischio di sindrome metabolica, di morbidità, di mortalità correlata alle patologie croniche e a quella di tutte le altre cause. Va sottolineato come questa relazione sia stata descritta anche nei bambini, dove un modello di tipo mediterraneo è inversamente correlato con il sovrappeso, fattore di rischio determinante nel breve e lungo termine, per le patologie menzionate.

Il cibo biologico migliora i benefici della dieta mediterranea?

I cibi biologici prevedono l’impiego di tecniche di coltura tradizionale, senza o con uso limitato di sostanze chimiche di sintesi, rispettano l’ambiente e le biodiversità e consentono la rintracciabilità garantita dell’intera filiera. Per la dieta mediterranea e per chi – oltre che alla salute del proprio benessere fisico – è attento alla salute del Pianeta e all’impatto che le nostre scelte alimentari hanno sull’ambiente e sull’ecosistema consumare alimenti biologici rappresenta sicuramente una scelta fondamentale.

 

 

 

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