19/10/2020

True Italian Taste: il fenomeno della contraffazione e dell’Italian Sounding in Asia

Si chiama True Italian Taste ed è il progetto promosso e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito della Campagna di promozione del cibo 100% Made in Italy, e realizzato da Assocamerestero in collaborazione con le CCIE presenti nell’Area asiatica, per valorizzare e salvaguardare il prodotto agroalimentare autentico italiano.

Avviato nel 2016 con la promozione dell’agroalimentare italiano autentico in Nord America, True Italian Taste ha prima esteso nel 2018 il suo raggio d’azione all’Europa, approdando in Asia nel 2019 e nel 2020 in Sud America e Australia, coinvolgendo complessivamente in attività di business rivolte ad operatori del settore, influencer e stampa specializzata 36 CCIE operanti in 23 Paesi.

L’indagine ha l’obiettivo di approfondire la tipologia di prodotto, le caratteristiche delpackaging richiamanti l’Italia, le differenze di prezzo tra il prodotto imitato e quello autentico e il canale di distribuzione.

Per quanto riguarda la mappatura dei prodottiItalian Sounding in Asia

Assocamerestero ha collaborato con 8 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) presenti in Cina (Hong Kong, Pechino), Corea del Sud (Seoul), Giappone (Tokyo), India (Mumbai), Singapore (Singapore), Thailandia (Bangkok) e Vietnam (Ho Chi Minh City) monitorando  l’andamento e la diffusione del fenomeno nell’Area Asia, evidenziando l’abbattimento di costo dei prodotti Italian Sounding rispetto al prodotto originale italiano reperibile nei 7 Paesi coinvolti.

Le  categorie di prodotto maggiormente interessate dal fenomeno dell’Italian Soundingindividuate dalle 8 CCIE sono: prodotti lattiero-caseari; pasta; prodotti da forno (snacks, dolci); prodotti a base di carne; condimenti (sughi, aceto, olio); surgelati e piatti pronti; bevande (caffè, hot drinks, vino).

Nello specifico sono oltre 600 i prodotti Italian Sounding  presenti sul mercato asiatico. La categoria più colpita dal fenomeno è quella dei condimenti: il 26,8% dei prodotti che evocano l’autenticoMade in Italy acquistati in Asia sono infatti sughi, salse, condimenti, olio, aceto, etc.. Al secondo posto tra i prodotti più imitati troviamo i surgelati e piatti pronti (con una quota del 19,6%), seguiti a brevissima distanza dalla pasta (19,1%). Si fermano invece al 17,5% i prodotti lattiero-caseari.

Analizzando i singoli mercati, per i condimentiItalian Sounding si registra un livello di diffusione superiore alla media in India, dove, con una quota del 51,2%, rappresentano la metà dei prodotti di imitazione italiana presenti nel mercato, e in Corea del Sud (43,4%), seguite dalla Cina (31,0%).

A Singaporeè la pasta il prodotto Italian Sounding più diffuso (38,6%), seguita dai latticini (34,1%), la cui diffusione è molto rilevante anche in Thailandia (42,3%).

In Cina, un terzo del food Italian Sounding è costituito dai surgelatie piatti pronti (soprattutto pasta e pizza surgelati), mentre i condimentioccupano la seconda posizione (31,0%). La pizza e il gelato surgelati che richiamano l’Italia sono fortemente presenti anche in Vietnam (23,3%). A Hong Kong sono invece i latticini i prodotti più imitati, che rappresentano circa un quarto di quelli presenti sul territorio (24,5%).

In tutte le categorie di prodotti imitativi più diffusi nei mercati in esame, si registra mediamente un abbattimento dei costi rispetto ai corrispondenti prodotti autentici. La pasta è il prodotto per il quale l’abbattimento è maggiore (-30,7%), seguito dai surgelati (-21,6%), dai condimenti (-11,9%) e infine dai latticini (-6,9%).

In generale, le vendite del F&B italiano all’estero sono fortemente condizionate dall’impatto dei fenomeni della contraffazione e dell’Italian Sounding: quasi due italiani su tre (65%) hanno paura delle frodi e contraffazioni a tavola perché al danno economico si aggiungono i rischi per la salute. Ogni anno, infatti,  la contraffazione genera perdite pari a 15 miliardi di euro nelle entrate dei bilanci dei governi UE, colpendo dai vini agli alcolici, a prodotti appartenenti ad altre categorie merceologiche.

A livello mondiale le frodi sul cibo valgono oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale e del fenomeno dell’Italian Sounding che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale, dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi caratterizzati da scarsa trasparenza.

La contraffazione alimentare e l’Italian Sounding rischiano di estendersi ulteriormente a causa delle nuove tensioni commerciali dovute ai dazi americani nei confronti dell’Unione Europea, già colpita dall’embargo russo per una serie importanti di beni, che rischiano di favorire la produzione di imitazioni locali.

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