17/06/2019

24° Congresso Mondiale di Dermatologia

Dalla ricerca Unifarco Biomedical soluzioni innovative per la protezione e la riparazione della barriera cutanea. I due brevetti CSU e Isopalmide rivelano la loro efficacia nella gestione integrata di psoriasi e inflamm-aging

La barriera epidermica è la prima linea di difesa dell’organismo: quando le sue condizioni non sono ottimali si possono presentare sensibilità cutanea, irritazioni e patologie di diversa natura, come le dermatiti. “La barriera epidermica può alterarsi a causa di fenomeni come traumi o danni esterni che aumentano l’infiammazione. Alcuni soggetti, invece, sono più predisposti ad insulti esterni a causa di un’alterazione genica[1]. Studi recenti hanno attribuito proprio alla barriera epidermica un ruolo importante nella patogenesi della psoriasi, una malattia genetica immuno-mediata che si manifesta nella pelle o nelle articolazioni o in entrambi – collegandola a una ridotta espressione di ceramidi e filaggrina[2]” afferma la dottoressa Martina Burlando, Responsabile del centro Psocare presso la clinica dermatologica di Genova.

Dopo l’eczema, la Psoriasi è la dermatosi infiammatoria più comune e costituisce il 5-10% di tutte le malattie cutanee: interessa in Europa circa il 3% della popolazione e in circa il 30% dei casi insorge in età pediatrica. I segni e i sintomi più caratteristici coi quali si presenta sono inequivocabili: eritema, desquamazione, ipercheratosi, prurito. La terapia, naturalmente, varia a seconda della gravità e dell’interessamento o meno delle articolazioni (artrite psoriasica) e, in particolare, il trattamento della psoriasi nel bambino può risultare problematico dal momento che le terapie normalmente utilizzate nell’adulto spesso non sono indicate o non sono ben tollerate in età pediatrica[3].

Unifarco Biomedical® è la divisione Unifarco dedicata alla ricerca scientifica, costantemente focalizzata sulla barriera della pelle. Sviluppa formule per prodotti efficaci, volti a migliorare la qualità di vita del consumatore. Per raggiungere questo obiettivo, collabora con specialisti medici, ricercatori, università, farmacisti e consumatori, attraverso una rete professionale che favorisce la sinergia tra le diverse discipline.

Unifarco Biomedical ha studiato e sviluppato un Dispositivo Medico innovativo che, avvalendosi dei due esclusivi brevetti CSU e Isopalmide, è in grado di ridurre la desquamazione e l’ispessimento cutaneo, agire sugli specifici squilibri della cute psoriasica, contrastare l’infiammazione e il prurito.

Il brevetto CSU è un innovativo complesso idrolipidico efficace nello stabilizzare la barriera epidermica, nel ripristino delle proteine strutturali e nel contrasto dell’infiammazione (studio in VitroScreen). Rappresenta l’evoluzione della miscela lipidica della formula 311 -il primo brevetto di Unifarco Biomedical, ottenuto nel 2005-  come riparatore di barriera ed è efficace nel contrastare la psoriasi, mentre il brevetto relativo all’endocannabinoide Isopalmide ha un’azione specifica anti-invecchiamento.

Anche nella psoriasi l’alterazione della barriera, laddove esista una carenza di ceramidi epidermiche nella lesione psoriasica, può avere un ruolo determinante[4]. La riparazione della barriera pertanto è fondamentale ed è possibile sfruttando le potenzialità del brevetto CSU, come è stato ampiamente dimostrato da uno Studio in Vitro su epidermide ricostruita e da uno studio clinico su psoriasi pediatrica[5]” afferma la Professoressa Alessandra Semenzato, Docente di Chimica dei Prodotti Cosmetici presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova.

Il brevetto CSU è una formulazione: un mix di molecole lipidiche con un’eccezionale capacità di ristrutturare la barriera degli psoriasici: è stata simulata in vitro una situazione simil-psoriasica[6] per dimostrare l’efficacia di Cerapsor (un dispositivo medico nato dall’esperienza di Unifarco Biomedical grazie al brevetto CSU) a confronto con altri prodotti simili. Dallo studio è emersa un’attivazione di biomarcatori specifici che migliorano sensibilmente Filaggrina e Loricrina. La particolarità, rispetto ad altre formulazioni, è che il CSU miri a lavorare direttamente sul rinforzo della barriera epidermica”.

Il brevetto CSU è stato oggetto di un interessante Studio clinico che ha coinvolto 38 bambini tra i 3 e i 16 anni, con una media di circa 10 anni di età, affetti da psoriasi a placche di grado lieve (BSA ≤10, PASI ≤10), trattati con il dispositivo medico realizzato da Unifarco Biomedical 2 volte al giorno per 12 settimane. Al termine, sono stati valutati i parametri di gravità PASI, BSA, PGA e VAS prurito a 30,60, 90 giorni.

“Il prodotto ha mostrato interessanti caratteristiche di efficacia, dimostrandosi in grado di ridurre di oltre il 50% i parametri di gravità PASI, BSA, PGA, VAS prurito, oltre a interessanti caratteristiche di tollerabilità e compliance” continua Semenzato. “I risultati dello Studio, ottenuti trattando pazienti in età pediatrica sono estremamente confortanti: CSU riduce la risposta autoimmune aberrante presente nella pelle psoriasica”. 

Efficace su un altro fronte, quello dell’inflamm-aging, lo stato di infiammazione cronica di basso grado, è una molecola brevettata e acquisita da Unifarco: Isopalmide, un nuovo endocannabinoide sintetico in grado di modulare il fattore nucleare NF-kB, uno dei mediatori chiave del processo infiammatorio, la cui efficacia è stata dimostrata da un recente studio[7].

Gli endocannabinoidi sono stati recentemente nominati come interessanti attivi cosmetici nella regolazione dell’inflamm-aging, noto per essere coinvolto in molte manifestazioni di senescenza, incluso l’invecchiamento della pelle: un tema più che mai attuale.

L’inflamm-aging è stato infatti, negli ultimi vent’anni, oggetto di molti studi scientifici che hanno aperto una nuova prospettiva sull’invecchiamento, stabilendone la stretta connessione con la malattia cronica[8].

L’infiammazione acuta rappresenta un meccanismo difensivo che l’organismo mette in atto, in modo transitorio, per contrastare situazioni di pericolo senza lasciare conseguenze nel nostro organismo.

Quando però, per cause diverse, lo stato infiammatorio persiste e diventa cronico (per esempio in patologie cutanee come dermatite atopica o psoriasi) l’infiammazione è accompagnata da sintomi specifici e manifestazioni cliniche evidenti, con conseguenze rilevanti” afferma il dottor Edoardo Zattra, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia presso l’Ospedale Sant’Antonio a Padova. “Anche se non presenta sintomi evidenti, l’inflamm-aging è comunque un’infiammazione che può generare danni importanti a cellule e tessuti. Rappresenta quindi un fattore di rischio per molte patologie croniche. L’inflamm-aging non è che un deterioramento progressivo della risposta fisiologica che il corpo mette in atto quando deve eliminare i suoi stessi rifiuti cellulari: con il passare del tempo questo processo si trasforma in uno stato infiammatorio cronico e persistente e quindi in un fattore di rischio significativo per la salute. La letteratura scientifica ha sinora evidenziato una correlazione tra inflamm-aging e malattie croniche su base infiammatoria come Cancro, Diabete o patologie cardio-vascolari[9]”.

Contrastare l’inflammaging può non essere semplice: la sua diffusione da cellula a cellula e da organo a organo è possibile grazie a classi di molecole denominate Micro RNA (MiR), che giocano un ruolo chiave nella regolazione dell’espressione genica e sono coinvolte nella regolazione delle vie infiammatorie.

L’epidermide ha molteplici modi per mantenersi in equilibrio contro l’infiammazione e uno di questi è rappresentato dal sistema endocannabinoide. Gli endocannabinoidi sono molecole lipidiche prodotte dal corpo in una vasta gamma di situazioni: nel cervello, sono ampiamente note per il loro coinvolgimento nel controllo del dolore; nella pelle, regolano la differenziazione e la produzione di mediatori da varie cellule.

Sulla base della scoperta di Anandamide come endocannabinoide efficace, abbiamo realizzato uno studio per valutare l’attività anti-infiammatoria di un nuovo endocannabinoide sintetico, Isopalmide, rispetto ad Anandamide, e di verificare l’attività anti-infiammatoria di un prodotto cosmetico contenente Isopalmide, utilizzando un Modello in pelle Full Thickness ricostruito in vitro” spiega Semenzato. “Abbiamo agito sul modello di pelle ricostruita, su cui l’inflamm-aging è stato riprodotto attraverso la radiazione UVA e lo stress meccanico leggero. Abbiamo testato Isopalmide sia come un singolo attivo sia trasportato in un prodotto cosmetico, messo a confronto con Anandamide. I risultati hanno confermato l’azione antinfiammatoria di Anandamide che inibisce NF-KB, mentre Isopalmide® ha mostrato la sua attività antiinfiammatoria attraverso l’istituzione di un equilibrio infiammatorio/antinfiammatorio mantenendo NF-KB inattivo nel citoplasma e attivo nel nucleo. Abbiamo osservato che Anandamide e Isopalmide quindi agiscono sulla via NF-κB in un modo diverso: il primo inibisce l’attivazione di NF-κB attraverso un feedback negativo negativo promosso da miR-146a, mentre il secondo stabilisce un equilibrio inflamm-aging / anti- inflammaging dal blocco di upregulation miRNA-21 e miRNA-126. Inoltre, abbiamo testato sullo stesso modello un prodotto cosmetico contenente Isopalmide allo 0,5% e abbiamo osservato un’attività antiinfiammatoria impedendo l’attivazione di NF-KB attraverso il controllo inibitorio di IKB-α e riducendo i miRNA infiammatori”.

[1] Epidermal barrier in hereditary ichthyoses, atopic dermatitis, and psoriasis – Matthias Schmuth, Stefan Blunder, Sandrine Dubrac, Robert Gruber, Verena Moosbrugger-Martinz – Department of Dermatology and Venereology, University of Innsbruck, Innsbruck, Austria

[2] Wolf R. MD et AL., Abnormal epidermal barrier in the pathogenesis of psoriasis, Clinics in Dermatology (2012) 30, 323-328 Ye L. et AL., Abnormal Epidermal Barrier Recovery in Uninvolved Skin supports the notion of an Epidermal Pathogenesis of Psoriasis, J invest Dermatol. 2014; 134(11): 2843-2846

[3] Bronckers I.M.G.J. et Al., Psoriasis in Children and Adolescents: Diagnosis, Management and Comorbidities, Pediatr Drugs (2015) 17:373–384 Augustin M. et Al., Epidemiology and comorbidity of psoriasis in children, Br J Dermatol. 2010 Mar;162(3):633-6

[4] Psoriasis as a barrier disease, Shigetoshi Sano, Department of Dermatology, Kochi Medical School, Kochi University, Nankoku, Japan.

[5] Valutazione dell’efficacia e della tollerabilità di un dermocosmetico (Cerapsor) nella psoriasi pediatrica a placche di grado lieve, Di Lernia-Caroppo-Fontana-Semenzato-Gion-Gurioli-Neri, SS Dermatologia Immunologica e Pediatrica Arcispedale Santa Maria Nuova IRCCS Reggio Emilia, Unità di Dermatologia Pediatrica Dipartimento di Medicina Università di Padova, UNIR&D Spin-Off Università di Padova, UO Dermatologia Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale Università di Bologna.

[6] Studio in Vitro su epidermide ricostruita: Cerapsor su Modello di Psoriasi (VitroScreen)

[7] A New Synthetic Endocannabinoid as Anti-Inflammaging Cosmetic Active: an In Vitro Study on a Reconstructed Skin Model”- Semenzato A, Meloni M, Caviola E, Galizia G and Baratto G (2018)

8 K. Kennedy et al Geroscience: Linking Aging to chronic deseaseCell 159 , 6, (2014)

[9] Xia et al An update on Inflammaging : mechanism prevention and treatment Journal of Immunology Research (2016)

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